Giornale del Mediterraneo, 15 giugno 2013
La presenza a Termini Imerese e Trabia dei militari della 126a Compagnia Genio, 2° Battaglione Genio Zappatori” è dimostrata allo stato attuale delle ricerche, attraverso l’edificazione di tre “Postazioni Circolari Monoarma” (PCM).
Poco si conosce del suddetto reparto, l’unica notizia sicura è che la 126a Compagnia Genio in data otto settembre 1943 era schierata in Sardegna.
Il primo Reggimento si costituì nel 1848 e, soprattutto durante la Prima Guerra Mondiale, nelle sue file sono state istituite un gran numero di specializzazioni.
Con lo scoppio del secondo conflitto mondiale, all’interno del Corpo si ebbe un progressivo ampliamento delle specialità. L’Arma del Genio il cui compito fu, e continua a essere, quello di realizzare infrastrutture e opere architettoniche in ausilio alle operazioni di combattimento.
In realtà, il Genio sostiene le altre Unità militari, favorendo la mobilità attraverso una versatilità di azioni: costruire ponti, strade, ricoveri, compiere demolizioni, maneggiare gli esplosivi, eseguire sminamenti, realizzare varchi nelle recinzioni nemiche e sabotare gli impianti o le apparecchiature avversarie.
Il Genio, quindi, a buon diritto è stato definito
“essenziale in guerra” e “protagonista in pace”. L’Arma del Genio comprende
attualmente le seguenti specialità: Genio Pionieri e fuori Corpo, Genio
Pontieri, Genio Ferrovieri, Genio Guastatori e Guastatori paracadutisti
(quest’ultimo nato nel corso della Seconda Guerra Mondiale).
Oggigiorno, ogni Brigata dell’Esercito Italiano ha nella propria struttura organica un Reggimento Genio Guastatori. Tornando alle precitate postazioni militari, queste furono realizzate in calcestruzzo e pietra probabilmente verso la fine del 1942, in un contesto storico che vide le forze dell’Asse strenuamente impegnate nelle operazioni militari nella parte settentrionale di terra d’Africa.
La condotta italiana nella
“Campagna d’Africa” tuttavia si può riassume nella celebre iscrizione posta in
un cippo, a centoundici chilometri da Alessandria d'Egitto e realizzata dai
Bersaglieri del 7° Reggimento, il giorno 1 luglio 1942: “MANCO’ LA FORTUNA NON
IL VALORE”.
Le “Postazioni Circolari Monoarma”, situate
nei territori dei Comuni di Termini Imerese e Trabia, hanno come segno
distintivo (tranne quello in metallo, divelto per mano vandalica nel bunker di
Contrada Marche a Termini Imerese) del noto fregio raffigurante le due asce
incrociate, sormontate da una granata fiammeggiante con inciso il numero della
Compagnia “126”. I distintivi con le “asce” e la granata, tipici dell’Arma del
Genio, erano realizzate a rilievo in diverse varianti: in metallo, pietra o
semplicemente dipinti con vernice sulla muratura.
Solitamente questo distintivo era inserito all’entrata del bunker, prima dell’accesso alla camera di combattimento, a indicare gli esecutori materiali dell’opera architettonica.
Le tre postazioni militari (di cui, due poste a Termini Imerese nelle Contrade “Marche” e “Molinelli”, e la terza in territorio trabiese, esattamente in Contrada Danigarci, quest’ultimo magnificamente mascherato), hanno in comune oltre al fregio anche lo stesso distintivo numerale.
Il bunker termitano di Contrada Marche, inoltre, ha
riservato una scoperta importante, un’iscrizione, purtroppo frammentaria.
Invero la scritta si trovava sopra l’ingresso della PCM e fu asportata
rovinosamente durante il maldestro tentativo da parte d’ignoti di introdurvisi,
giacché l’accesso della postazione era del tutto interrato.
Le parti superstiti dell’iscrizione mutila,
furono raccolti e accuratamente custoditi, in attesa di un’adeguata
sistemazione. I pezzi ritrovati e riordinati danno al momento la seguente
lettura: 26.CLZM. 12.C. In realtà ci sarebbero diverse interpretazioni di
codifica riguardo l’iscrizione rinvenuta.
Alcuni valenti studiosi di storia militare
ritengono che l’iscrizione, incluso l’acronimo CLZM, sia da interpretare nelle
forme seguenti:
<1>26°. CLZM (COMANDO LOGISTICO ZONA MILITARE) 12° C[ORPO] <…>, oppure <1>26° CLM (= 150) ZONA MILITARE 12° C[ORPO] <…> o invece <1>26° COMPAGNIA LAVORATORI ZAPPATORI MILITARIZZATI 12 C[ORPO] <…>, altrimenti <1>26° COMPAGNIA LAVORATORI ZAPPATORI ZONA MILITARE 12 C[ORPO] <…>
In ogni modo, due le
interpretazioni più attendibili, sinora formulate dallo studioso Gianpiero
Vaccaro; il quale propone le seguenti interpretazioni alternative:
«126°
COMPAGNIA LAVORATORI ZAPPATORI MINATORI 12° RAGGRUPPAMENTO GENIO 12° CORPO
[D’ARMATA PALERMO]»;
ovvero «126°
COMPAGNIA LAVORATORI ZONA MILITARE 12° RAGGRUPPAMENTO GENIO 12° CORPO [D’ARMATA
PALERMO]»
(quest’ultima è quella che si attaglia maggiormente al contesto siciliano).
L’area dove ricade il bunker di contrada
Marche, nell’agro di Termini Imerese, merita, oltre alla valorizzazione del
sito, comprensiva di un’accurata pulizia dagli arbusti e dai detriti di ogni
sorta. Auspichiamo che la sistemazione dell’area possa riportare alla luce gli
altri frammenti mancanti, disseminati dai saccheggiatori durante l’ignobile
atto vandalico devastatore. Pertanto facciamo un accorato appello affinché
l’Amministrazione Comunale, proprio in prossimità del 70° anniversario dello
sbarco anglo-americano in Sicilia (1943-2013), possa farsi carico di questa
improcrastinabile pulitura straordinaria del sito archeologico militare.
Si ringrazia per le indicazioni
documentarie il colonnello Mario Piraino (Direttore della Biblioteca di
Presidio del Comando Regione Militare Sud); e per gli utili suggerimenti, lo
studioso Gianpiero Vaccaro e il dott. Daniele Grioni “A.S.S.Fort. Sardegna” (Associazione Studi Storici
Fortificazioni Sardegna).
Bibliografia:
Giuseppe Longo, Pagine sul secondo conflitto mondiale in Sicilia e nel distretto di Termini Imerese, Istituto Siciliano Studi Politici ed Economici (I.S.S.P.E.) 2022, seconda edizione.
Foto a corredo dell'articolo: Bunker di contrada Marche, Termini Imerese (PA).
Giuseppe Longo
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