MadonieLive, 3 marzo 2013
Riaffiora dall’oblio, dopo settant’anni
un’iscrizione scalfita sul muro interno di una struttura militare, ovvero di una
Postazione di Blocco Costiero (PBC) risalente alla Seconda Guerra Mondiale.
L’incisione tracciata sulla parete da
chissà quale militare, sia egli un semplice Soldato di Truppa o Ufficiale,
campeggia lapidaria accanto ad una delle tre feritoie di cui due ostruite da detriti.
Non conosceremo mai il suo autore né tantomeno lo stato d’animo o l’impeto che spinse
il militare a eternare questa breve frase; anche se, probabilmente, altri
riferimenti murali potrebbero affiorare attraverso un’accurata indagine
interna.
Allo stato attuale potremmo generare
solamente delle congetture, come ad esempio: una forma d’esortazione alla
resistenza ad oltranza, oppure, l’azione eroica contro un assalto nemico, o
semplicemente un segno di propaganda militare. E’ certo che l’iscrizione di cui
riporto fedelmente il testo “7 novembre 1942 Morire per la patria” rievoca indubbiamente
un periodo, contrassegnato da eventi turbinosi e sinistri della storia del XX
secolo.
Con tutta probabilità, l’iscrizione si lega
con gli eventi bellici nel Mediterraneo centro-occidentale che culminarono
nell’operazione Torch (Torcia) iniziata nella notte tra il 7 e 8 novembre 1942,
allorché, le truppe anglo-americane sbarcarono nei possedimenti francesi siti nell’Africa
Settentrionale. L’Operazione, ebbe notevole rilevanza, aprendo la strada per il
successivo sbarco sul suolo siciliano.
La struttura militare già segnalata, vedi
l’articolo su questa Testata giornalistica: “Il bunker che vigilava sul
territorio orientale della città” è stata un'altra volta ispezionata dallo
scrivente, nonostante la sua infelice condizione di accessibilità.
Attraverso l’unica feritoia agibile ho
potuto eseguire altri scatti fotografici e dopo il relativo processo
d’ingrandimento è apparso ai miei occhi ciò che la storia per un settantennio
aveva trascuratamente celato.
La singolare scoperta coincide curiosamente
proprio con l’anniversario dello sbarco Alleato in Sicilia 2013-1943 e di cui
la nostra Isola sarà protagonista attraverso opportune celebrazioni.
Al di la delle vicissitudini che hanno
attraversato i militari del secondo conflitto mondiale sia dagli entrambi
schieramenti e dai diversi fronti di guerra, nello specifico, le truppe
impegnate in Sicilia, mi piace riportate qui di seguito un celebre passo di
Omero: “Dei nostri affanni tristi possiamo ora parlare, ricordandoli. Perché
anche dei mali, passato il tempo, può ormai parlare serenamente chi molto ha
dovuto soffrire e molto vagare”.
Ringrazio ancora una volta il Presidente
della Pro Loco Termini Imerese Sergio Monachello per il supporto logistico e
fotografico alla ricerca durante il primo sopralluogo al bunker di Contrada
Scialandro-Tonnarella.
Giuseppe Longo
Nessun commento:
Posta un commento