sabato 25 maggio 2024

Il caposaldo militare nei pressi di contrada Chiarera

MadonieLive 29 luglio 2012

Un’altra fortificazione militare: un bunker della Seconda Guerra Mondiale, è qui inclusa nel censimento “in fieri” dei siti militari d’interesse archeologico ricadenti nel territorio di Termini Imerese e come per le altre segnalate in precedenza da questo Giornale è degna di un'appropriata salvaguardia e valorizzazione.

La postazione poliarma è sistemata nella zona Bassa, quasi in periferia del centro storico di Termini Imerese in provincia di Palermo e si scorge su un ripiano che s’innalza in prossimità della statale 113 Settentrionale Sicula, prospiciente la via Alessandro Manzo nei pressi di Contrada Chiarera.

Il sito in questione ha perso in parte la sua posizione strategica per via dell’ampliamento urbano che ne ha distorta la configurazione e celati i punti chiave per il controllo di una porzione del territorio imerese. E’ difficile immaginare oggi l’originaria conformazione di quest’area nell’ultimo periodo bellico. Il bunker ai quei tempi era collocato in perfetta simbiosi con il luogo d’origine a vedetta della fascia costiera, dall’odierna strada ferrata e sulla sponda destra dell’attuale tratto terminale del torrente Tre Pietre.

La costruzione militare in calcestruzzo e pietra è dotata di tre feritoie con il rispettivo muro tagliafuoco e rispecchia come per gli altri fortini sparsi per il territorio di Termini la tipica conformazione denominata Posto di Blocco Costiero (PBC) che poteva comprendere una postazione monoarma o poliarma.

Il PBC posto nei pressi di Contrada Chiarera allo stato attuale si trova in discrete condizioni strutturali nonostante un ceppo di ficodindia stia insidiando con le sue radici le fondamenta della camera di combattimento. La fiancata di sinistra presenta una lesione che ne potrebbe compromettere la staticità e ad aggravare questo rischio si associano resti di piloni in cemento adagiati sui muri perimetrali.

Il caposaldo in questione è da inserirsi nella tipologia dei bunker scoperti, probabilmente con “copertura mobile”. Detto ciò si richiede alle autorità preposte una pulizia interna e un’alquanta sollecita rimozione dei tralicci gravanti sulla struttura militare.

Giuseppe Longo 

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