domenica 16 giugno 2024

Un attacco aereo italiano contro imbarcazioni Alleate nella rada di Termini Imerese nel 1943

Cefalunews, 31 dicembre 2013

Un altro fatto di guerra finora sconosciuto ci giunge attraverso un’altra testimonianza. L’episodio ebbe luogo nella rada di Termini Imerese il 7 settembre 1943. 

Nella vicenda furono coinvolti una nave da sbarco Alleata e un trimotore della Regia Aeronautica. Ecco cosa ci racconta il Dott. Geol. Donaldo Di Cristofalo dell’Ufficio Tecnico del Comune di Termini Imerese.

«Il 7 settembre 1943, il giorno prima dell’armistizio, gli Alleati si stanno preparando per lo sbarco di Salerno (9 settembre - 1° ottobre 1943 - Operazione “Avalanche”). Una parte della flotta si prepara nel golfo e nel porto di Termini Imerese. 

All’ancora fuori dal porto vi è, tra le altre navi, la HM LST 417, una nave da sbarco statunitense di 100 mt e 4.000 tonnellate, varata 10 mesi prima e subito trasferita alla Royal Navy. Si tratta di un’unità moderna, con 111 uomini di equipaggio, che imbarca oltre 160 truppe da sbarco con carri armati, veicoli, artiglieria e materiali vari, fino ad oltre 1.900 tonnellate di carico utile. 

Alle 21,25, nel corso di una difficilissima azione notturna, viene silurata da un S.79 Sparviero della 278^ (o 281^) Squadriglia del 132° Gruppo Autonomo Aerosiluranti della Regia Aeronautica, pilotato dal Tenente Vasco Pagliarusco, decollato dall’aeroporto di Littoria (oggi Latina), a sud di Roma. Il siluro colpisce il timone sinistro, strappando anche 8 metri della struttura di poppa. 

L’immediata chiusura degli sportelli dei compartimenti limitrofi a quelli danneggiati salva la nave dal sicuro affondamento. Si contano morti e feriti, che vengono trasferiti su una più piccola nave da sbarco, la HM LCI(L) 288, mentre altre due imbarcazioni, le LCT 125 e 2306 prendono a rimorchio la nave immobilizzata e la avvicinano alla spiaggia. 

L’indomani è possibile trasferirla all’interno del porto, dove viene scaricata. Sarà successivamente riparata e rientrerà in servizio. 

E’ un episodio secondario del conflitto e delle vicende in corso (armistizio, attacco al continente europeo). 

Gli stessi aerosiluranti, dopo l’armistizio, si divideranno tra cobelligeranti e repubblichini, mantenendo intatta la loro fama di audaci combattenti. Ma rimane un esempio di quei pochi che non vennero meno al loro dovere, anche in circostanze del tutto sfavorevoli, con un disequilibrio di forze e mezzi francamente imbarazzante. 

L’attacco ad un convoglio sia pur alla fonda, fortemente difeso da palloni frenati ed antiaerea, di notte, con un velivolo (l’S.79) valido ma non più all’altezza del compito, lento, vulnerabile, del tutto privo di ausili alla navigazione, rivela un ardimento diametralmente opposto rispetto all’opinione che gli storici riserveranno all’atteggiamento  dell’apparato militare italiano nel corso del conflitto»

Foto di copertina: Manovre nel porto di Termini Imerese, effettuate il giorno 13 settembre 1943, a sostegno degli sbarchi a Salerno. Le truppe americane si preparano per rafforzare la 5ª Armata sulla terraferma italiana.

Foto a corredo dell'articolo: Manovre nel porto di Termini Imerese effettuate il giorno 13 settembre 1943 a sostegno degli sbarchi a Salerno.

Si ringraziano: il Dott. Geol. Donaldo Di Cristofalo e l’Ufficio Tecnico del Comune di Termini Imerese. E il Colonnello Mario Piraino (Direttore della Biblioteca di Presidio del Comando Regione Militare Sud) per il materiale iconografico.

Giuseppe Longo

https://cefalunews.org/


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