Cefalunews, 14 marzo 2023
Il 12 gennaio di cento
anni fa, il Gran Consiglio del Fascismo, nella sua prima seduta costitutiva,
deliberava la creazione della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale
(M.V.S.N.). Questo storico incontro si tenne a Roma, nell’appartamento privato
di Benito Mussolini (1883-1945) al Grand Hotel di via delle Terme.
In realtà, nella notte di
quel lontanissimo venerdì, fu approvata la relazione del Generale Emilio De
Bono (1866-1944), uno dei quadrumviri (1) della marcia su Roma, a cui
era stato affidato l'incarico di studiare le procedure per la costituzione
della M.V.S.N.
Lo scopo di questa
istituzione fu di trasformare le “Squadre d'azione”, la “Associazione
Nazionalista Italiana”, i “Sempre Pronti per la Patria e per il Re” (Camicie
azzurre), e tutte le altre organizzazioni paramilitari, in un vero e proprio
corpo.
Infatti, scrisse il
Generale Vittorio Vernè (1883-1937) […] la creazione della Milizia può
considerarsi come la conservazione, cioè di quello spirito di disciplina, di
sacrificio e di abnegazione che per quattro anni animò i combattenti di tutte
le trincee dallo Stelvio al mare […].
Tuttavia, i vertici della
gerarchia avevano già predisposto uno specifico progetto di legge per
l’istituzione di questa forza di gendarmeria a ordinamento militare. Tale
proposta fu approvata dal Consiglio dei Ministri il 28 dicembre 1922. L’anno
successivo (come sopraccitato), il massimo organo del Partito Nazionale
Fascista deliberò e sancì in quella sede romana, la creazione della Milizia
Volontaria per la Sicurezza Nazionale. La deliberazione del Gran Consiglio del
Fascismo emessa nella notte del 12 gennaio 1923, fu il primo atto ufficiale
relativo alla fondazione della M.V.S.N.
Il provvedimento assunse
forza di legge il 14 gennaio 1923 a seguito dell’emanazione del Regio Decreto
n.31 del 14 gennaio 1923. Pertanto, il re Vittorio Emanuele III decretava la
nascita della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale: un corpo di
polizia civile, a ordinamento militare, dell'Italia fascista.
La legge, ai sensi dell’articolo
10 (2), entrò in vigore il 1° febbraio 1923. Il Regio Decreto fu convertito in legge
(Regio decreto-legge) con l’atto del 17 aprile 1925 n. 473. Così, nacque
ufficialmente la M.V.S.N. quale “Guardia Armata della Rivoluzione”. Con tale
decreto si fissarono i caratteri della nuova istituzione e si posero le basi
del suo ordinamento.
La Milizia era formata da
14 Comandi di Zona, 33 legioni Territoriali, Coorti e Distaccamenti autonomi.
La disposizione fu ordinata sulla falsariga dell’antico esercito romano, ossia
con un inquadramento ternario: tre squadre formavano un manipolo; tre manipoli
una centuria; tre centurie una corte e tre coorti una legione. Numerose
divisioni del Regio Esercito inclusero nel loro organico una legione della M.V.S.N.
Sin dalla sua costituzione
la milizia fu posta alle dipendenze della Presidenza del Consiglio dei
Ministri. Poi, col Regio Decreto n. 1292 del 4 agosto 1924 divenne una forza
armata dello Stato e, di conseguenza, dipese dal Ministero della Guerra, circa
l’ordinamento, l’addestramento, la mobilitazione e l’impiego in caso di guerra.
Il primo comandante di
questo organismo militare fu il quadrumviro Emilio De Bono (1866-1944),
Generale dell’Esercito. Mentre, il primo Capo di stato maggiore di detta
formazione, fu il Luogotenente generale Francesco Sacco (1877-1958).
Nel 1943, durante
l’invasione Alleata della Sicilia (Operazione Husky, 10 luglio-17 agosto), di
cui quest’anno ricorre l’Ottantesimo anniversario dello sbarco, strenua fu la
resistenza delle forze dell’Asse. Nella Divisione italiana fu presente anche la
Milizia: la 22a Legione DICAT; la 6a, 7a e l’8a
Legione MILMART; la 95a Legione CC.NN. d’assalto (per la
sorveglianza dello Stretto di Messina) e le divisioni di difesa costiera e le
centurie CC.NN. (per la difesa costiera dell’Isola).
Con il Regio Decreto Legge
del 6 dicembre 1943, N. 16/B (3), emanato dal Governo Badoglio, si
decretava lo Scioglimento della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale e
delle Milizie speciali: confinaria, controaerea (MACA), e marittima (MILMART).
Pertanto, dopo
l’emanazione del RDL del primo Governo Badoglio (25 luglio 1943 – 17 aprile 1944),
maggior parte dei militi della disciolta M.V.S.N. aderì alla Repubblica Sociale
Italiana (R.S.I.), conosciuta anche come Repubblica di Salò, dove fu assorbita
dalla Guardia Nazionale Repubblicana (GNR) e dall’esercito della R.S.I.
Note:
(1) Il
28 ottobre 1922 un quadrumvirato fascista ebbe il compito di guidare la Marcia
su Roma. I quadrumviri in questione, furono i gerarchi: Italo Balbo, Michele
Bianchi, Emilio De Bono e Cesare Maria De Vecchi.
(2)
Regio Decreto n. 31 del 14
gennaio 1923. Col quale è istituita una milizia volontaria per la sicurezza
nazionale
(GURI n.16, 20 gennaio
1923)
VITTORIO EMANUELE III
per grazia di Dio e per
volontà della Nazione
RE D'ITALIA
Ritenuta la necessità di
creare una milizia volontaria per la sicurezza nazionale;
Sentito il Consiglio dei
Ministri;
Sulla proposta del
Presidente del Consiglio dei ministri, segretario di Stato per gli affari
dell'interno, di concerto con i Ministri segretari di Stato per la guerra, per
le finanze, per la giustizia e gli affari di culto e per la marina;
Abbiamo decretato e
decretiamo:
Art. 1
È istituita una milizia
volontaria per la sicurezza nazionale.
Art. 2
La Milizia Volontaria per
la sicurezza nazionale è al servizio di Dio e della Patria italiana, ed è agli
ordini del Capo del Governo.
Provvede, in concorso coi
corpi armati per la pubblica sicurezza e con il R. esercito, a mantenere all'interno
l'ordine pubblico; prepara e conserva inquadrati i cittadini per la difesa
degli interessi dell'Italia nel mondo.
Art. 3
Il reclutamento è
volontario, e viene compiuto fra gli appartenenti alla milizia fascista fra i
17 e i 50 anni che ne facciano domanda e che, a giudizio del Presidente del
Consiglio dei ministri o delle autorità gerarchiche da lui delegate, ne
possiedano i requisiti di capacità e moralità.
Art. 4
Le norme organiche e
disciplinari per la costituzione e il funzionamento della milizia saranno
stabilite da appositi regolamenti da redigersi, in armonia con le leggi
vigenti, dal Presidente del Consiglio o dalle autorità da lui delegate.
Art. 5
La nomina degli ufficiali
e le loro promozioni vengono compiute con Nostro decreto, su proposta dei
Ministri per l'interno e per la guerra.
Art. 6
La milizia per la
sicurezza nazionale presta servizio gratuito. Quando presta servizio fuori dal
Comune di residenza dei reparti viene mantenuta a spese dello Stato.
Art. 7
In caso di mobilitazione
generale o di richiamo parziale dell'esercito e della marina, la milizia
fascista viene assorbita dall'esercito e dalla marina in armi, a seconda degli
obblighi e dei gradi militari dei singoli componenti.
Art. 8
Le spese per la
istituzione e il funzionamento della milizia per la sicurezza nazionale sono a
carico del bilancio del Ministero dell'interno.
Art. 9
Dall'entrata in vigore del
presente decreto tutte le altre formazioni a carattere o inquadramento militare
di qualsiasi partito non sono permesse. I contravventori cadranno sotto le
sanzioni della Legge.
Art. 10
Il presente decreto sarà
presentato al Parlamento per la conversione in legge, e andrà in vigore il
giorno 1° febbraio 1923.
Ordiniamo che il presente
decreto, munito del sigillo dello Stato, sia inserito nella raccolta ufficiale
delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, mandando a chiunque spetti di
osservarlo e di farlo osservare.
Dato a Roma, addì 14
gennaio 1923
VITTORIO EMANUELE
(3) «La milizia volontaria per la sicurezza nazionale, istituita con R. decreto 14 gennaio 1923 n. 31, e ripartita successivamente con altre disposizioni in milizia legionaria e sue specialità (confinaria, contraerea «M.A.C.A.», marittima «Milmart») è sciolta. Non sono permesse formazioni a carattere e inquadramento militare di qualsiasi partito». Scioglimento della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale e delle Milizie speciali, pubblicato Sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia P.M. 151 Mercoledì 8 dicembre 1943, Serie speciale Anno 84° numero 4/B.
Bibliografia e sitografia
Vittorio Vernè,
La milizia volontaria per la sicurezza nazionale, La Poligrafica nazionale,
1925
Guido Rosignoli –
MVSN. Storia, organizzazione, uniformi e distintivi. Parma, Ermanno Albertelli
Editore, 1995.
Pierluigi Romeo Di
Colloredo Mels – Camicia nera! Storia militare della
milizia volontaria per la sicurezza nazionale dalle origini al 25 luglio.
Vignate (MI), Soldiershop, 2018.
Giuseppe Longo –
Palermo, Pagine sul secondo conflitto mondiale in Sicilia e nel distretto di
Termini Imerese, “La postazione militare del Belvedere di Termini Imerese”,
Istituto Siciliano Studi Politici ed Economici
(I.S.P.E.) 2021.
Giuseppe Longo
2021, Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale (M.V.S.N.) – Milizia Artiglieria
Controaerei, Cefalunews, 30 marzo.
Giuseppe Longo
2021, Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale (M.V.S.N.) – Milizia artiglieria
marittima, Cefalunews, 8 aprile.
Giuseppe Longo
2021, Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (M.V.S.N.) – Le Coorti
territoriali, Cefalunews,
13 aprile.
Giuseppe Longo
2021, G. Longo 2021 – La Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale
(M.V.S.N.), sintesi storica, Cefalunews, 1 maggio.
Giuseppe Longo
2021, La locomotiva 626 e i militi della ferroviaria nelle cartoline illustrate
a cura della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, Cefalunews, 20
maggio.
Giuseppe Longo
2021, L’Africa Orientale Italiana e la Milizia Coloniale, Cefalunews, 21
giugno.
Carlo Rastrelli, M.V.S.N. La storia e le uniformi dell'esercito in camicia nera. Vol. I, Soldiershop, 2022.
Foto a corredo dell’articolo: Anni Trenta del XX sec. Tre Ufficiali: dalla sinistra, Ufficiale del Regio Esercito, e due Ufficiali della M.V.S.N.
Foto per gentile concessione di Giuseppe Nasta.
Si ringrazia il Ricercatore Storico Militare Michele Nigro e Giuseppe Nasta.
Giuseppe
Longo
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