domenica 26 maggio 2024

Riscoperto recentemente un interessante bunker presso Trabia (PA)

Giornale del Mediterraneo, 1 marzo 2013

Durante la Seconda Guerra Mondiale le coste siciliane furono dotate di particolari difese per prevenire un eventuale sbarco nemico. A tale scopo furono realizzate particolari strutture di protezione, disposti capillarmente nell’Isola le quali ressero come poterono l’offensiva anglo-americana nel luglio del 1943.

Esaminando in dettaglio queste piccole postazioni militari senza dubbio dei baluardi (chiamati generalmente bunker, fortino, caposaldo, casamatta) analizziamo la tipologia denominata col suo termine tecnico “Posto di Blocco Costiero” (PBC).

Il Posto di Blocco Costiero sia del tipo monoarma che pluriarma ebbe il compito di sorvegliare la porzione di territorio circostante in funzione della visibilità. 

Nel settore orientale della provincia di Palermo (dove peraltro lo scontro armato fu relativamente meno cruento durante l’invasione Alleata del 1943 denominata in codice “Operazione Husky”) si riscontra la presenza di queste “sentinelle” in cemento o calcestruzzo e pietra, somiglianti a dei grandi “panettoni” con copertura a cupola. 

I PBC (tipologia costruttiva approvata dall’Ispettorato Genio) erano posti in prossimità delle coste, di strade, passaggi obbligati, punti di guado o di approdi.  A pianta circolare e munite da tre o sei feritoie, erano abilmente celati attraverso mimetizzazioni artificiali o sfruttando l’ambiente morfologico circostante. 

La camera di combattimento molto esigua, poteva ospitare da due a tre militi che si alternavano nei turni di guardia. A questa camera si accedeva superando il muro chiamato paraschegge (dotato di una piccola feritoia) che aveva il compito di protezione degli occupanti contro attacchi provenienti dall’esterno. 

Oltrepassato tale muro, si scorgeva solitamente nella parete perimetrale, una rientranza a più vani riservati alla custodia delle munizioni.

Al centro della camera di sparo era posto invece un plinto in calcestruzzo, dove poggiava l’arma in dotazione alla postazione. A ovviare l’inconveniente delle esalazioni prodotte dai fumi sprigionati dalla mitragliatrice durante l’azione di guerra, erano apposti sopra il tetto circolare, dei fori di aereazione. I PBC (definiti reparti difensivi avanzati e non mobili) furono creati come già accennato, per la protezione delle fasce costiere.

Tali unità, istituite in specifiche divisioni, furono concepite per rallentare l’avanzata del nemico in attesa dell’intervento delle divisioni mobili e dei mezzi corazzati. Un esempio di “Posto di Blocco Costiero” è la postazione militare ubicata nelle vicinanze del Castello Lanza a Trabia, cittadina in provincia di Palermo.

Il bunker del tipo pluriarma in calcestruzzo e pietra, che reca la seguente iscrizione “126 CPG GENIO A. XX” è stato probabilmente recuperato negli ultimi anni attraverso un consolidamento e presenta la tipica struttura del PBC: corridoio d’entrata, muro paraschegge, camera di combattimento e il sostegno per l’arma in dotazione.

Si auspica che tale manufatto militare facente parte del grande patrimonio culturale, possa essere reso fruibile ai visitatori e di conseguenza inserirlo insieme al bunker della vicina Contrada Danigarci in un futuro censimento e cartografazione dei siti militari risalenti alla Seconda Guerra Mondiale ricadenti nel settore orientale della provincia di Palermo.

Foto a corredo dell'articolo: Posto di Blocco Costiero (PBC) nei pressi del Castello Lanza a Trabia (PA)

Si ringraziano per i preziosi suggerimenti Ruggero Elia Felli e i dottori Andrea Grioni e Antonino Montalto, inoltre un particolare grazie ad Alessandro Schifano per le foto a corredo dell’articolo.

Giuseppe Longo 

www.gdmed.it


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