venerdì 31 maggio 2024

Alla banchina di Termini Imerese scopertura della lapide in onore a “Sebastiano Veniero” e ai suoi caduti

Cefalunews, 22 aprile 2015

Si svolgerà oggi a Termini Imerese alle ore 11.30 presso la banchina “Sebastiano Veniero” la scopertura della lapide commemorativa (voluta e donata dall’Autorità Portuale di Palermo e Termini Imerese) relativa ai 48 uomini della Regia Marina imbarcati sul sommergibile di media crociera “Sebastiano Veniero” (1)

Detta iscrizione verrà collocata nel sito, dove era apposta una precedente lapide commemorativa purtroppo perduta.

(1) Il “Sebastiano Veniero” era un sommergibile di media crociera, appartenete alla classe Barbarigo, costruito presso i cantieri FIAT San Giorgio di La Spezia, fu impostato il 21/10/1915, varato il 07/07/1918 ed entrato in servizio il 29/04/1919. 

Dislocava 796 tonnellate in emersione e 926 in immersione. Era lungo 67 m. largo 5,9 m. e aveva un’immersione di 3,81 m. 

Propulso da 5 motori Diesel FIAT da 2600 CV e due motori elettrici da 650cv, il sommergibile era dotato di 2 eliche. La velocità massima era di 16,8 nodi in superficie e 9,3 nodi in immersione. La sua autonomia era in emersione 690 miglia, a 16,8 nodi oppure 1850 miglia, a 9,3 nodi; in immersione la sua autonomia era di 7 miglia, a 9,3 nodi o 160 miglia, a 1,6 nodi. 

L’equipaggio era composto da 4 ufficiali e 36 fra sottufficiali e comuni. L’armento era composto da 2 cannoni da 76/40 mod.1916, 4 tubi lanciasiluri a prua e 2 a poppa, tutti da 450 mm, a bordo trovavano posto 8 siluri. 

Il sommergibile salpò da Portoferraio il 24 agosto 1925 con a bordo 48 uomini, per partecipare a un’esercitazione nelle acque a sud della Sicilia. Dopo la partenza, del sommergibile non si seppe più nulla.  

Dopo alcuni giorni, si venne a conoscenza che alle ore 6.45 del 26 agosto, il mercantile Capena della Società di Navigazione Roma, aveva avuto una collisione con un oggetto sommerso al largo di Capo Passero. 

Il mercantile che intanto aveva raggiunto Londra fu immesso in bacino per le verifiche sulla carena. Durante l’ispezione si riscontrarono parti di ottone riconducibile al Veniero. Dagli anni Settanta numerose furono le segnalazioni da parte dei pescatori siciliani, di un oggetto sommerso posto a 6 miglia da Portopalo di Capo Passero (N.d.R. in provincia di Siracusa). 

Le indicazioni portarono successivamente diversi sub a esplorare lo specchio di mare. Fra questi, Enzo Maiorca, nel 1993, insieme ai sub della Marina Militare e dei Carabinieri portò all’identificazione definitiva del Sebastiano Veniero.  

Oggi il sommergibile giace a una profondità fra i 49 e 55 metri, con ancora all’interno i resti mortali dei marinai, ciò lo rende un sacrario militare. Infatti, la Marina nel 2000, al fine di preservare il riposo dei caduti ha provveduto a chiudere gli accessi allo scafo.

Si ringrazia per le notizie storiche, caratteristiche tecniche e iconografia inerenti al sommergibile Sebastiano Veniero, lo storico navale Virginio Trucco.

Ph. Angelo Casà

Giuseppe Longo 

https://cefalunews.org/

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